DIS-UMANO
Workshop tenuto in collaborazione con la scuola di etnopsicoterapia sul concetto di disumanizzazione durante il seminario residenziale annuale a Palermo
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PELLE
Workshop tenuto in collaborazione con la scuola di etnopsicoterapia ETNOPSI sulla relazione umili / potenti a Palermo.
A partire dal tema pelle, intesa come diaframma tra l’interno del corpo e il
mondo esterno e come membrana che filtra la percezione dell’altro, abbiamo
esplorato il centro storico di Palermo, tra il quartiere di Ballarò e il mare.
Gli esiti sono stati stato un lavoro multiemdiale collettivo che racconta i
tanti volti della città e i suoi contrasti e un progetto fotografico personale
contenuto il un libro “leporello” autoprodotto.
Il laboratorio in la reazione umili-potenti, in particolare nel contesto della prima accoglienza dei rich
L’incontro con l'altro stato es
plorato attra
verso la scelta di un tema, pelle
come diaframma tra interno ed esterno estrto che filtra la percezione che abbiamo degli altPartendo da una cartina trovata tra i vicoli del centro storico di Palermo, ci siao mossi tra il
TESSERE DI GENERE
Workshop di Visual Storytelling sul tema del genere in Sardegna. Sono stati portati avanti due lavori: uno fotografico personale a partire dalla metafora della tessitura, di trama e ordito come maschile e femminile, come due metà che si ricompongono; l’altro multimediale collettivo, strutturato attreverso video-interviste volte a intercettare il concetto di genere attraverso le voci delle persone.
Lavoro fotografico personale
In collaboration con Etnopsi - Scuola Etno Sistemico Narrativ
Superare la dualità attraverso la
.
ricomp ere è st
ato affrontato attraverso la m
etafora della tessitura
Intreccio dei fili della trama e dell’ordito per farne una tela o un tessuto, ma anche composizione e invenzione. Tessere un discorso, le lodi, le trame di un racconto, i fili di un ricamo e della memoria, gli intrecci di storie, le reti di relazioni, legàmi, lacci e nodi che ricongiungono. Frammenti di vita tenuti insieme.
Il filo stesso è anche tempo e memoria collettiva: l’atto di tessere diventa ricerca e conoscenza di sé, delle proprie origini e della propria cultura. Nel telaio i fili tesi dell’ordito rappresentano la struttura definita; quelli della trama danno forma all’imprevedibile unicità di ogni esistenza. La tessitura prende quindi la forma di un dialogo tra trama e ordito, femminile e maschile, dando forma a un nuovo tessuto che è sintesi e fusione di due esperienze.
Un taumatropio come strumento che tiene insieme, che fonde due immagini in una sola e che rende due immagini ferme una in movimento. Ciascuno ha costruito il proprio taumatropio a partire da due immagini e da due concetti opposti per lavorare al proprio progetto fotografico.
I progetti fotografici individuali sono diventati dei libri, rilegati a mano e autoprodotti, dove le due metà, la trama e l’ordito, il maschile e il femminile, si incontrano, scontrano, confrontano e intrecciano girando ogni pagina.
Lavoro multimediale collettivo